Costi del mio tumore (live)

Da quando ho sentito quella pallina nella mia tetta sinistra, a giugno 2013, ho scoperto che il cancro non è solo una malattia ma anche una bella tassa per l'aumento delle spese che comporta. Perchè sì, al di là dell'accesso all'assistenza fornito dal Sistema Sanitario Nazionale a tutti, i costi extra di un cancro sono molti, e per un lavoratore autonomo pesano moooolto di più visto che non è tutelato dallo Stato.
Certo, c'è il fantastico 048, il codice per l'esenzione ticket assegnato ai pazienti oncologici. Salvo che, tanto per fare un esempio,  per prenotare la risonanza magnetica e l'ecografia di controllo alla spalla per le complicazioni postchirurgiche che ho avuto dopo la mastectomia, con l'asl avrei dovuto  aspettare 4/5 mesi. Quindi ovviamente sono stata costretta ad aprire il portafoglio. E per tutte quelle cure che nemmeno sono coperte dall'esenzione? Gli integratori per evitare che le bombe di antibiotici ti facciano passare le mezze giornate sulla tazza, i decontrattori muscolari per i dolori, le vitamine, cibi curativi e terapie per potenziare il sistema immunitario e renderlo più forte rispetto alle potenziali cellule cancerogene ancora in giro....Ecco, anche lì, ti attacchi.

Mi è allora venuta voglia di tenere una sorta di check list (costantemente aggiornata) per categorie con tutte le spese che sto sostenendo per questa allegra avventura che mi è capitata. Ovviamente da lavoratrice autonoma la fregatura è doppia: le entrate diminuiscono e le uscite aumentano.

Da giugno 2013 a oggi se ne sono andati oltre 8316€ (aggiornato a maggio 2016), e vaaaai!!
Ovviamente la cifra si riferisce SOLO a quello che è rendicontabile in maniera specifica (dalla cifra per esempio è esclusa tutta la spesa quotidiana per l'alimentazione biologica e terapeutica che seguo) quindi in realtà la cifra è ben più alta nei fatti.

Ecco dove vanno a finire tutti questi soldi:
  • Giornate di lavoro perse effettivamente e che erano già in agenda al momento della diagnosi (ovviamente poi ci sono quelle perse potenzialmente per tutto il periodo di inattività)
  • Spese di trasferta per le visite o esami medici fuori zona
  • Esami effettuati a pagamento per i tempi di attesa lunghissimi presso l'Asl
  • Esami e visite specialistiche effettuate a pagamento per avere riscontri aggiuntivi rispetto all'Asl
  • Esami e visite specialistiche effettuate a pagamento perchè quelle prenotate con l'asl saltano a causa di sovrapposizioni con giornate lavorative (ecco un esempio)
  • Cure e terapie tradizionali aggiuntive rispetto a quelle dell'asl (fisioterapie integrative)
  • Altre terapie naturali (per esempio il reiki ed il movimento)
  • Ritiri delle copie della cartella clinica
  • Digitalizzazione esami con referti che presuppongono le immagini (ecografie, mammografie, risonanze...)
  • Esami clinici iniziali non ancora coperti dall'esenzione come paziente oncologico
  • Trasferte (auto o mezzi) per visite, esami, cure
  • Ore, giorni, settimane spese a ricercare informazioni e notizie sulla mia salute, tempo speso ad acquisire informazioni sui miei diritti come lavoratrice autonoma ed a tentare di difenderli, tempo passato in coda ovunque (dal medico curante, per gli esami, per le visite, ai patronati, al CUP per la prenotazione degli esami....)
  • Medicine non passate dall'asl, integratori naturali, cure omeopatiche
  • Cibo biologico ed utilizzo dell'alimentazione come terapia complementare: si mangia almeno 3 volte al giorno e sull'alimentazione non ci si scherza, il sistema immunitario deve andare a palla quando hai un tumore

1 commento:

  1. Cara Daniela ho finalmente trovato il tuo blog dopo.una breve ricerca perché non avevo compreso chiaramente il tuo nome sentito in trasmissione. Voglio annunciarti tutta la mia solidarietà. spero un giorno, che sia presto, di poter leggere della tua.completa guarigione, alla faccia anche degli studi di settore!
    In bocca al lupo!
    Gianluca.

    RispondiElimina

Stai commentando come utente anonimo o con il tuo account Google. Consulta la Privacy Policy